"Come triste Venezia..." cantava Charles Aznavour, ma noi, nonostante la pioggia e il cielo grigio, l'abbiamo trovata semplicemente magnifica!

La nostra avventura inizia all'alba, sotto l’acqua, con un gruppo affiatato: 43 partecipanti, di cui 6 uomini e ben 37 donne. Arrivati al porto di Venezia, ci imbarchiamo sul traghetto per San Marco, rischiando subito di perdere qualche compagna che, distratta, segue un gruppo di turisti cinesi su un altro traghetto. "Dal lato B non si riconosce la nazionalità!" scherzano le incaute signore.

Arrivati a destinazione, ci attende la nostra guida per una visita al magnifico Palazzo Ducale. Scopriamo che a Venezia non si parla di quartieri, ma di sestieri, e che qui si trova una delle piazze più famose al mondo: Piazza San Marco.

Il Palazzo Ducale, dimora del Doge, ci lascia a bocca aperta. Il Doge era la suprema rappresentazione dello Stato, ma con poteri molto limitati. Non poteva prendere decisioni da solo, né uscire dalla città senza permesso. Alla sua morte, nessuno portava il lutto, perché "la Repubblica non muore mai".

Entriamo e subito restiamo colpiti dalla Scala dei Giganti, da cui il Doge scendeva in pompa magna. Salendo la sfarzosa Scala d’Oro, con le sue decorazioni dorate, arriviamo alle stanze del governo: la Sala del Maggior Consiglio ci lascia senza fiato con i suoi 53 metri di lunghezza e 24 di larghezza. Qui, lo spettacolare "Paradiso" di Tintoretto, che copre un’intera parete, ci incanta con le sue dimensioni (22 metri per 8!) e la sua bellezza.

Proseguiamo verso le prigioni, scoprendo due realtà molto diverse. I "Pozzi" erano celle minuscole, umide e buie, con soffitti così bassi da impedire di stare in piedi. Qui i detenuti vivevano in condizioni spaventose. I "Piombi", invece, riservati a prigionieri di rango più elevato, offrivano una prigionia più "umana", con un minimo di contatti con l’esterno. La guida ci consiglia la lettura di "La mia fuga dai Piombi di Venezia" di Giacomo Casanova, che qui fu imprigionato e riuscì incredibilmente a evadere.

Infine, attraversiamo il celebre Ponte dei Sospiri, che collegava il Palazzo Ducale alle prigioni nuove. Il nome deriva dai sospiri dei prigionieri che, passando di lì, davano un ultimo sguardo alla libertà prima di essere rinchiusi.

Ci sarebbe molto altro da vedere e da raccontare ma il tempo stringe ci aspetta la taverna dei Dogi. Ci scaldiamo con un buon menù a base di spaghetti allo scoglio e fritto misto. 

Ripartiamo dalla Basilica di San Marco, maestosa, con le sue cinque grandi cupole, domina la piazza. Un capolavoro di bellezza dentro e fuori, con i mosaici dorati, le porte in bronzo e i bassorilievi marmorei. Ammiriamo i mosaici della facciata, dove viene narrata la storia di come San Marco venne portato a Venezia, e i mosaici interni. L'interno della Basilica è bellissimo, purtroppo è scarsamente illuminato in una giornata nuvolosa come oggi.

La Pala d'Oro è l'opera più importante della Basilica di San Marco. La pala d'altare in oro e smalto fu costruita ai tempi di Costantinopoli nell'arco di quattro secoli. Questo schermo d'altare altamente decorato, composto da 250 pannelli d'oro e 1927 gemme, raffigura le immagini cruciali del Vangelo.

All'esterno non si può non notare il Campanile di San Marco. È uno dei simboli di Venezia, alto ben 98,6 metri.

Concludiamo con una bella foto di gruppo in Piazza San Marco e ripartiamo per casa.

Dopo una giornata intensa e affascinante, lasciamo Venezia con il cuore pieno di storia e di meraviglia, certi che anche sotto la pioggia, la Serenissima resti una delle città più belle del mondo!

Facciamo sosta merenda in una zona di sosta lungo l'autostrada per festeggiare il compleanno dell’amica Cristina e proseguiamo verso casa con grasse risate grazie alle barzellette di Giovanna.